Caro Maurizio,
se hai deciso di impostare la tua campagna elettorale all’insegna del complotto sei naturalmente libero di farlo. E’ curioso perche’ da vent’anni fai politica nella destra e il metodo ricorda quello tipico dei partiti comunisti di sovietica ispirazione sparsi per l’Europa dello scorso millennio, ma anche dei regimi o delle opzioni illiberali in generale: calunniate, calunniate, qualcosa restera’…
Al di la’ del notevole grado di imprecisione dei tuoi lunghi comunicati, è proprio l’idea di confezionare polpettoni dove si mescolano vero e falso, parziali informazioni e allusioni, mantenendoti con arte sul filo della querela, che mi trova totalmente distante.
Va bene i civici più civici di tutti, ma incivili sarebbe meglio di no.
Magari è anche per questo che il centrodestra ravennate non gode di molto credito da tanti anni.
Confermo le mie posizioni, semplicemente liberali, su Sapir; confermo anche la lettura di un sistema intrecciato e che ha bloccato per anni la città con un metodo conosciuto in tutta Italia, di qualsiasi colore e sicuramente non moderno, il minimo che si possa dire.
E’ una questione soprattutto culturale.
E’ anche per questo che la parola cambiamento campeggia nel nome della lista che propongo.
Tu dici ‘convenienza’ e fai la morale alla grillina. Legittimo, ma anche su questo siamo lontanissimi. Mi piace la citazione del nostro romagnolissimo Nenni “A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno piu’ puro che ti epura”.
Sei un imprenditore anche tu e non c’e’ bisogno che ti dica quanto penoso e complesso sia il rapporto con le istituzioni ma anche, spesso, con le associazioni di categoria, tutte e da lunghissimo tempo, in questo benedetto Paese. Direi che è storia della Repubblica.
Bisogna lottare certamente per cambiare, ma non certo con il tuo metodo che, semmai, è peggiorativo.
Mettere su un teatro con padrini, “cupole”, “chimici” e quant’altro non è la maniera civile di impostare la campagna per una qualsiasi proposta politica a qualsiasi livello.
Non mi metterò sullo stesso piano, non lo ritengo un esempio da dare ai concittadini i quali, già in troppi, si sono allontanati – anche per questa misera maniera di presentarsi della politica – (e l’ultimo ventennio è stato drammaticamente emblematico) dalla partecipazione alla vita delle istituzioni.
Il mio ragionamento su scala locale parte da uno sguardo diverso dal tuo. Me lo sentirai ripetere tante volte nei prossimi mesi, non è questa la sede per dilungarsi.
Un’ultima cosa: dispiace vedere colpite dallo sproloquio anche attività sociali come il sostegno allo sport dove la Fondazione Cassa di Risparmio svolge un meritevole ruolo, ma certamente non è sufficiente a portare tutto il peso economico delle iniziative. Gli imprenditori in grado di contribuire a questo genere di iniziative, come a quelle culturali, non sono mai abbastanza, se ti va di aiutare sei il benvenuto.
Con i migliori auguri, cordialmente.
Giovanni Poggiali, Presidente Associazione Insieme per Cambiare Ravenna