Palestre, biblioteca sportiva, nuovo palazzetto, piscina, ex ippodromo e stadio: il programma per cambiare il volto sportivo della città
Da una parte i grandi progetti, la nuova vita dell’ex ippodromo, il rilancio dello stadio, il secondo Palazzetto e il restyle della piscina comunale; dall’altra le palestre della città, tante, ma bisognose di pulizia, manutenzione e vigilanza, e soprattutto non abbastanza per accontentare tutti. Come conciliare le esigenze di una Ravenna che, è evidente, non può fare a meno di sport? Un percorso possibile è quello delineato nel dibattito aperto ieri sera nella sala stampa del “Benelli” da Giovanni Poggiali, presidente dell’Associazione civica Insieme per Cambiare.
EX IPPODROMO e BIBLIOTECA DELLO SPORT. A partire dall’ex ippodromo, per il quale è già iniziato il recupero della tribuna. Bastano 5 milioni secondo i calcoli dell’architetto Massimiliano Casavecchia, che ha presentato il progetto di restyle dell’intero complesso di via Marani elaborato dall’Università grazie alla borsa di studio ‘Alfredo Cavezzali’ finanziata dal Panathlon e dalla Fondazione Cassa. “Abbiamo esaminato dieci casi analoghi in Italia e il nostro studio è l’unico che ripensa questo spazio in funzione dello sport, con un flusso continuo di atleti”, esordisce Casavecchia. Attorno agli spazi dedicati a calcio e rugby, sono previsti altri contenitori polifunzionali: skate park, pista per ciclismo e pattinaggio, una porzione di sterrato per la corsa, pure una piattaforma funzionale per incontri di boxe e concerti dal vivo. Accanto sono previste una foresteria e zona wellness. Infine la Biblioteca dello sport con i suoi 8mila volumi, pensata all’interno delle vecchie scuderie in uno spazio di 400 mq, “perché – ha sottolineato Poggiali – la cultura dello sport è fondamentale e tramandarla un nostro dovere, soprattutto se si possiede un patrimonio librario e documentale come quello ravennate. Con il crescere delle attività si dovrà fare fronte ai posteggi auto, puntualizza l’architetto. Il progetto contempla dunque un parcheggio interrato sotto al campo da 280 posti, che sommati agli altri spazi previsti garantirebbero circa 900 stalli disponibili. Tutto, come auspicato dal presidente del Coni Emilia Romagna Umberto Suprani, “senza alterare la vocazione a ‘verde sportivo’ strettamente legata al recupero complessivo della Darsena di città”.
STADIO BENELLI. Il “Benelli”, nel progetto di rilancio che festeggia anche i 50 anni di attività, “non dev’essere una cattedrale nel deserto per 38 partite all’anno giocate da una sola squadra ogni 15 giorni – spiega l’assessore comunale allo Sport, Guido Guerrieri -. Bisogna ripensarne gli spazi, creare servizi che lo rendano vivo per più giorni all’anno, non solo in funzione del Ravenna Calcio”.
CASA DELLO SPORT. Il Presidente del Coni ER lancia l’idea del censimento sportivo: “La domanda di sport cresce giorno dopo giorno, l’offerta strutturale è ferma al palo: occorre un censimento degli impianti esistenti per capire come e dove intervenire al fine di migliorare questa offerta”. E’ certo, fa notare Suprani, che la città “soffre della mancanza di un impianto in grado di ospitare grandi eventi”. Concorda l’ex pallavolista Stefano Margutti, direttore sportivo CMC Robur Costa: “Serve una struttura che sia all’altezza dei regolamenti e che possa portare Ravenna in Europa, nella quale ci si possa allenare con continuità e allo stesso tempo giocare le partite importanti senza necessariamente trasferirsi al Pala de André”. Il Ds immagina uffici per allenatori, ambulatori, sale pesi, magazzini e strutture didattiche che avvicinino le giovanili alle prime squadre.
Meglio costruire nuove palestre o un palazzetto? Guerrieri risponde: “Potremmo costruire tre palestre in forma di palazzetto”. L’idea della Casa dello Sport va in questa direzione, con l’ambizione alleggerire i calendari delle palestre della città, costrette a fare i conti con troppe società sportive, costi di manutenzione e pulizie. L’idea è di una struttura utilizzabile tutto l’anno specialmente dalle squadre di punta, basket e pallavolo, che liberino spazi per la ginnastica, il pattinaggio, le arti marziali e le altre discipline che hanno necessità. “Serve un corretto piano di gestione e il coinvolgimento diretto delle società sportive – aggiunge Guerrieri -. Ma le risorse ci sono: per una struttura da 4mila persone servono 4 milioni di euro, un investimento ventennale da 200mila euro l’anno”.
PISCINA COMUNALE. Fra un paio di anni si andrà alla naturale scadenza della convenzione col gestore della piscina comunale “Gambi”. Per Insieme per Cambiare “è opportuno che la prossima amministrazione programmi il futuro della struttura, attualmente quella in regione con le tariffe più basse, ma che necessita, altresì, di un piano di salvaguardia che ne favorisca anche l’ammodernamento, in modo da affrontare costi di gestione che toccano i 600mila euro l’anno”. “Nel 2017 – conclude Guerrieri – la regione emetterà bando finanziamento. L’amministrazione deve andare a prendere risorse per progettare la riqualificazione della piscina e preparare un bando che garantisca la precedenza alle società del territorio e alla città. Per essere pronti i tecnici comunali devono partire già dalla fine di quest’anno”.