Sono nato a Firenze il 18 dicembre 1971 da Giuseppe e Paola Mazzavillani, entrambi ravegnani.
Pochi giorni dopo il 25, Natale, ero a Felsina, la tenuta agricola nel senese acquistata da mio nonno Domenico Poggiali nel 1966 e della quale mi occupo da quando ho 18 anni.
Li, nella chiesina della fattoria, sono stato battezzato.
Ho due fratelli, Nicolò (1973) e Domenico (1979) tutti e due impegnati nelle aziende del Gruppo Setramar fondato nel 1965 da nostro nonno Domenico con altri soci.
Sono sposato dal 2009 con Francesca ed abbiamo tre figli, Eugenia (2010), Rachele (2012) e Sebastiano (2013).

Ho studiato sempre a Ravenna dove abbiamo sempre avuto residenza. Ho frequentato il nostro Liceo Scientifico in una classe fortunata dove i molti stimoli della buona squadra di professori e la splendida classe di compagni hanno molto contribuito alla mia formazione in quegli anni decisivi per giovani menti.
Nonostante questo scelsi di iscrivermi alla facoltà di Legge dell’Universita’ di Siena, lontano dagli amici, per poter seguire da subito la fattoria di Felsina. La mia vera università.
Dopo sei mesi lasciai lo studio di Legge per dedicarmi interamente alla viticoltura.
Per tutti gli anni Novanta quello è stato il mio solo mondo lavorativo. La viticoltura italiana di eccellenza è esplosa allora facendosi conoscere al mondo ed io ho avuto il privilegio di trovarmi nei miei vent’anni in una impresa già avviata verso la qualità.
Da allora Felsina è passata da 100.000 bottiglie di vino vendute a 800.000 bottiglie, tutte di primo livello nelle rispettive categorie. Più del 70% della produzione è commercializzata all’estero. Così, agli stivali per i campi e la cantina si è aggiunta l’esperienza nei mercati e nelle città di buona parte del mondo con particolare attenzione al Nord America.

Dal 1998 mi occupo con ruoli di responsabilità anche di società del Gruppo Setramar.
Immediatamente mi iscrissi al Gruppo Giovani di Confindustria Ravenna in cui ho rivestito diversi ruoli fino a diventarne presidente per due mandati (2009 – 2013).

In quegli stessi anni sono entrato a far parte del Movimento per l’autonomia della Romagna di cui oggi sono Vice Presidente. In questa famiglia ho conosciuto persone di eccezionale valore.
Su tutti l’onorevole Stefano Servadei (morto nel 2016), fondatore del movimento, il senatore Lorenzo Cappelli (che ci ha lasciato poco prima, nel 2015) e l’avvocato Riccardo Chiesa attuale Presidente.
Galantuomini da cui ho imparato moltissimo e che non potrò mai scordare.
Verso di loro ho un grande debito di riconoscenza.
Da allora la “questione romagnola” è al centro dei miei interessi in tutti gli ambiti che frequento.
La convinzione che la modernizzazione della nostra terra passi attraverso la battaglia culturale per l’integrazione dei nostri campanili senza perdere la forza di una grande storia, viene da li ed è oggi per me ancora più forte di prima.
Concezione che sono convinto valere per ogni angolo d’Italia e per il futuro dell’Europa.
Cominciai allora a parlare di Romagna in Confindustria.
Nello sport: ho fondato nel rugby un progetto che integra i club romagnoli costituendo poi nel 2006 il Romagna Rugby Football Club (www.romagnarfc.it).

Tra le altre esperienze:

Sono membro del Tribunato di Romagna, socio della Società di studi Romagnoli, socio del Rotary Club Galla Placidia, socio dell’UCID – Ravenna (Unione Cristiana Imprenditori Dirigenti) che ho avuto anche l’onore di presiedere, membro della Casa Matha,

Attualmente sono consigliere del Consorzio del Chianti Classico e dell’Ente tutela vini di Romagna.

Frequento da quando ho memoria la parrocchia ravegnana di sant’Agata Maggiore.

Ho praticato sin da giovanissimo diversi sport: nuoto, tennis, vela, calcio, più avanti negli anni rugby. Ho avuto esperienza di scherma e tiro con l’arco nella Mens Sana di Siena. Con più regolarità nel tempo ho praticato trekking.

Ho fondato insieme al mio amico più caro la Compagnia dell’Albero con l’intenzione di contribuire all’educazione dei giovani tramite lo sport. Oggi è una polisportiva che opera a Ravenna nel calcio, nel rugby, nella pallacanestro.

Leggo molto, tutte le volte che posso.