Impegno sulla ricerca di nuovi spazi dedicati alla pratica sportiva e un aiuto alle famiglie che per qualche motivo non riescono a far praticare lo sport ai figli. E’ l’impegno che Michele De Pascale, candidato sindaco del Centrosinistra, ha preso ieri sera alla sala Buzzi, stimolato dal bel dibattito e dai tanti spunti arrivati dalla platea. “Da cortili e oratori allo sport di vertice: focus sulla formazione di giovani atleti”, questo il tema dell’incontro organizzato dall’associazione civica Insieme Per Cambiare.
Tra i partecipanti due campioni dello sport italiano: Giorgio Bottaro, oggi responsabile delle nazionali giovanili Figc, e Fabrizio Ambrassa, ex campione dei basket e attuale responsabile del settore giovanile della Compagnia dell’Albero. Insieme a loro, Luana De Luca, mamma di Alessio Preziosi, giovane campione della scherma italiana. Moderati dalla giornalista Sofia Ferranti, i tre hanno dato vita ad un appassionato dibattito aperto dai saluti di Guido Guerrieri, assessore allo Sport di Ravenna che si candiderà alle prossime elezioni con Insieme per Cambiare.
“La nostra intenzione – ha detto Guerrieri – è capire se il modello che stiamo seguendo per l’inserimento dei giovani è quello giusto”. Bottaro ha sottolineato la positività di esperienze ravennati come “Basket in English” il progetto della scuola Ricci Muratori in cui gli studenti hanno potuto imparare l’inglese giocando con i campioni dell’Acmar. Ci sono anche esperienze che coniugano la vita culturale extrascolastica con l’attività sportiva, come quello di Ravenna Teatro che favorisce la crescita a tutto tondo della persona. “Progetti come questi sono eccellenze nazionali”, ha aggiunto Bottaro.
Il rapporto con gli insegnanti e la scuola non è sempre facile. Lo ha testimoniato Luana De Luca che porta il figlio Alessio, che è tra i convocati nelle nazionali giovanili di scherma, agli allenamenti giornalieri e alle partite nei weekend. “Coniugare questo impegno con lo studio non è semplice, per questo le scuole dovrebbero andare incontro ai giovani che praticano attività sportiva”. Con l’attuale organizzazione, molto è affidato allo spirito di sacrificio dei ragazzi e delle famiglie.
A proposito di famiglie, si è parlato anche del triste fenomeno dei ‘genitori ultras’. In questo senso molto interessanti le parole di Ambrassa: “Come tecnici possiamo fare molto per limitare questo atteggiamento, prima di tutto responsabilizzando i ragazzi e facendo crescere in loro l’etica sportiva. Un padre che viene rimproverato dal figlio cambierà di sicuro atteggiamento”.
Tutti gli intervenuti sono concordi nel dire che lo sport è promozione sociale, compreso De Pascale: “Se sarò eletto – ha detto – questo sarà il primo criterio che guarderemo per fare investimenti. Spesso le amministrazioni sono vittime del narcisismo, guardano i risultati delle squadre per decidere a chi destinare finanziamenti. E’ giusto farlo ma deve essere un aspetto in secondo piano rispetto alla finalità educativa e sociale”. Ha concluso il dibattito Poggiali: “Io di natura sono un timido, sono introverso. Nella mia attività imprenditoriale e, oggi, nella mia avventura politica mi ha aiutato molto la pratica di tanti sport, in particolare del rugby. La politica sportiva in Italia oggi è un asset fondamentale del futuro: faremo di tutto per ricordarlo all’amministrazione”.